..:: RIFUGI IN ITALIA ::..
"Come vorrei che l'Alpinismo,
più che un lusso da ricchi e un desiderio
di conquista della vetta e del successo,
fosse un cammino per essere
più semplici e buoni.
Dove si imparasse attraverso il sacrificio
ed il lavoro gratuito ad essere
un pò più modesti nel saper guardare
a chi è più povero e indifeso"
Padre Lorenzo Salinetti
I ragazzi dedicano i loro week-end e settimane intere alla gestione dei rifugi OMG con un'ottica totalmente gratuita, si pagano il viaggio e si autotassano,
lasciando nella cassa del rifugio ogni moneta seppur piccola che possa essere una goccia nell'oceano della Carità.
Molti gestori hanno partecipato da giovani al gruppo OMG e quindi la conduzione diventa una logica conseguenza al cammino fatto nel gruppo,
come una sorta di maturazione spontanea. Altri, già da adulti, intraprendono la strada della gestione e iniziano a conoscere la storia OMG al rifugio. .
Ebbene anche le vostre vacanze in un ambiente speciale, accogliente e ben rifinito, consentiranno il sostentamento delle Missioni dell'Operazione Mato Grosso in America Latina
.
clicca qui per la lista fotografica dei rifugi
completa di informazioni
oppure
clicca qui per la lista dei rifugi
con link al proprio sito
DA ROMA... FINO AI RIFUGI:
La storia dei ragazzi OMG di Roma passa attraverso la ricostruzione del Rifugio Claudio e Bruno (2710 m) - Val Formazza (Verbania)
che negli anni '70 è stato il primo rifugio costruito dai ragazzi dell'OMG con un modulo in lamiera e ferro trasportato a spalle, montato sul posto,
poi all'inizio degli anni '90 è stato smontato e sulle sue fondamenta è stato ricostruito il nuovo Rifugio Claudio e Bruno.
E poi alla fine degli anni '90 arriva al Rifugio Torsoleto (2390 m) - Val Camonica (BS) la cui storia è legata a Battistino Bonali e Giandomenico Ducoli, alle loro imprese alpinistiche, al loro stile di salire le montagne, alla loro vita finita l'8 agosto 1993 a pochi metri dalla vetta dell'Huascaran Nord, in Perù. Il loro tentativo su una delle pareti più difficili del mondo, oltre agli interessi alpinistici, mirava ad attirare lo sguardo dei loro amici e di tutti gli amanti della montagna verso i poveri delle Ande (quei poveri aiutati dai ragazzi dell'Operazione Mato Grosso tanto cari a Battistino). Il motto scelto per la spedizione dell'alpinista di Bienno era
“salire in alto per aiutare chi sta in basso”
fu così che dopo la tragedia, gli amici più vicino ai due alpinisti, decisero di ricordali, costruendo un rifugio dedicato a loro.Eseguita tra il 1994 e il 1998,tra i ruderi di un ospedale militare durante il primo conflitto mondiale, la ricostruzione del Torsoleto ha visto l'impegno di circa 3.000 giovani soprattutto ragazzi dell'Operazione Mato Grosso tra i quali tanti giovani da Roma .